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James Cameron |
Ma The Abyss è molto più che tecnologia e incidenti sul set (come allagamenti vari ed Ed Harris che per poco non rischiò di soffocare): è una parabola pseudoscientifica e umanistica di matrice quasi spielberghiana, ma che contiene tutti gli elementi di critica che Cameron ha sempre inserito nei suoi film. La cupidigia delle multinazionali, pronte a sacrificare vite e addirittura la pace mondiale per i propri sporchi motivi, l'odio per qualsiasi forma di guerra e arma atomica e la comprensione e l'accettazione di ogni forma di vita, non importa quanto diversa da noi. In questo caso si parla di alieni che vivono in realtà da secoli nel fondo dell'oceano, in armonia con la Terra stessa, e che decidono di rivelarsi al tipico gruppo composito di personaggi non troppo caratterizzati ma tutti immediatamente identificabili (altro elemento tipico del cinema di Cameron) per un motivo che non svelerò per evitare spoiler. Vi basti sapere che il film uscì nel 1989, tre mesi prima della caduta del muro di Berlino e quindi della fine della Guerra Fredda. A proposito: proprio per il lieve ritardo sulla tabella di marcia, la versione uscita nelle sale vide la rimozione di tutte le scene che facevano cenno alla situazione politica dell'epoca, privando l'opera di quelle implicazioni che, a parer mio, rappresentano la sua linfa vitale. Fortunatamente, come pure fu per il lavoro precedente del regista, quell'altro filmetto di poco conto che è Aliens, esiste una versione director's cut con quasi 30 minuti in più, che è quella che consiglio indubbiamente. Insomma, The Abyss è una gioia per gli occhi, un cult degli anni '80, un'opera letteralmente fantascientifica sia a livello di genere che di tecnica e un monito antimilitarista e antinucleare che, a dispetto di cosa potessero pensare i produttori all'epoca, è sempre attuale e mai banale nelle pellicole del buon James. No, nemmeno in Avatar, ma di quello magari parlerò un'altra volta.
Insomma, se potete sparatevi questo film e, se riuscirete a guardare oltre le musiche a tratti un po' troppo pompose, opera di Alan Silvestri, e alla durata forse leggermente eccessiva, resterete a bocca aperta.
Dati tecnici
Anno: 1989
Casa di produzione: 20th Century Fox
Paese: Stati Uniti d'America
Direttore della fotografia: Mikael Salomon
Musiche: Alan Silvestri
Premi
- Oscar ai miglior effetti speciali 1990
Ok, devo vedere questo film (ma da sola, che mia mamma si sente male se vede topi). Conoscevo, ovviamente, il regista ma non questo film. Disonore su di me e sulla mia mucca
RispondiEliminaTranquilla, ho raccontato l'inizio ma non è un film circolare.
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