mercoledì 14 luglio 2021

THE ABYSS, DI JAMES CAMERON


Sotto le spoglie di un blockbuster fantascientifico/catastrofico si nasconde il film più politico di James Cameron, un autore la cui importanza non sarà mai abbastanza celebrata. Guardando ogni suo film, da Terminator ad Avatar, si può notare facilmente l'impatto che hanno avuto sull'intero cinema d'intrattenimento dagli anni '80 fino ad oggi. Ma The Abyss è anche e soprattutto un testamento dell'enorme avanzamento tecnologico che il regista canadese apporta con ogni suo lavoro: frutto di una delle produzioni più travagliate e costose della storia del cinema (si parla di 70 milioni di budget, anche se la somma effettiva rimane avvolta nel mistero), la storia di questo gruppo di operai subacquei (guidati da Ed Harris e una bravissima quanto sottovalutata Mary Elizabeth Mastrantonio) che mentre svolgono il loro lavoro di estrazione di petrolio si ritrovano in un incontro ravvicinato con creature aliene residenti nel fondo dell'oceano è messa in scena da Cameron con una maestria e lucidità spaventose. Le scene sott'acqua furono girate in giganteschi container per reattori nucleari profondi circa 17 m per 28.000 metri cubi d'acqua, il fluido sperimentale che permette ai nostri di respirare a lungo sott'acqua è un vero fluido sperimentale funzionante (la scena del topo è al 100% autentica) e gli effetti speciali sperimentarono con l'allora nuovissima tecnologia morphing, grazie al prezioso apporto della Industrial Light & Magic di George Lucas, la stessa tecnologia che due anni dopo avrebbe portato Cameron a risultati miracolosi in Terminator 2.
James Cameron

Ma The Abyss è molto più che tecnologia e incidenti sul set (come allagamenti vari ed Ed Harris che per poco non rischiò di soffocare): è una parabola pseudoscientifica e umanistica di matrice quasi spielberghiana, ma che contiene tutti gli elementi di critica che Cameron ha sempre inserito nei suoi film. La cupidigia delle multinazionali, pronte a sacrificare vite e addirittura la pace mondiale per i propri sporchi motivi, l'odio per qualsiasi forma di guerra e arma atomica e la comprensione e l'accettazione di ogni forma di vita, non importa quanto diversa da noi. In questo caso si parla di alieni che vivono in realtà da secoli nel fondo dell'oceano, in armonia con la Terra stessa, e che decidono di rivelarsi al tipico gruppo composito di personaggi non troppo caratterizzati ma tutti immediatamente identificabili (altro elemento tipico del cinema di Cameron) per un motivo che non svelerò per evitare spoiler. Vi basti sapere che il film uscì nel 1989, tre mesi prima della caduta del muro di Berlino e quindi della fine della Guerra Fredda. A proposito: proprio per il lieve ritardo sulla tabella di marcia, la versione uscita nelle sale vide la rimozione di tutte le scene che facevano cenno alla situazione politica dell'epoca, privando l'opera di quelle implicazioni che, a parer mio, rappresentano la sua linfa vitale. Fortunatamente, come pure fu per il lavoro precedente del regista, quell'altro filmetto di poco conto che è Aliens, esiste una versione director's cut con quasi 30 minuti in più, che è quella che consiglio indubbiamente. Insomma, The Abyss è una gioia per gli occhi, un cult degli anni '80, un'opera letteralmente fantascientifica sia a livello di genere che di tecnica e un monito antimilitarista e antinucleare che, a dispetto di cosa potessero pensare i produttori all'epoca, è sempre attuale e mai banale nelle pellicole del buon James. No, nemmeno in Avatar, ma di quello magari parlerò un'altra volta.


Insomma, se potete sparatevi questo film e, se riuscirete a guardare oltre le musiche a tratti un po' troppo pompose, opera di Alan Silvestri, e alla durata forse leggermente eccessiva, resterete a bocca aperta.

Dati tecnici

Regia: James Cameron
Anno: 1989
Casa di produzione: 20th Century Fox
Paese: Stati Uniti d'America
Direttore della fotografia: Mikael Salomon
Musiche: Alan Silvestri

Premi

  • Oscar ai miglior effetti speciali 1990

2 commenti:

  1. Ok, devo vedere questo film (ma da sola, che mia mamma si sente male se vede topi). Conoscevo, ovviamente, il regista ma non questo film. Disonore su di me e sulla mia mucca

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tranquilla, ho raccontato l'inizio ma non è un film circolare.

      Elimina