mercoledì 10 gennaio 2024

MARGINI, DI NICCOLÒ FALSETTI

Il punk: senza dubbio il sottogenere rock più viscerale, diretto e soprattutto sincero che esista. Anche quando, inevitabilmente, anch'esso è caduto nella spirale del consumismo diventando una moda superficiale, non sono mai mancate generazioni e generazioni di nuove leve a venire a galla per risollevarne i fasti: negli anni '80 col movimento hardcore americano, nei '90 col pop punk (quantomeno con alcuni esponenti) e ancora oggi a 2000 inoltrato il verbo del punk continua ad essere portato avanti come simbolo di rivolta, nichilismo, disagio giovanile e non, con uno spirito che resta immutato da quel big bang che era stata la Londra del 1977, fra Sex Pistols, Damned, Clash e una miriade di altre formazioni dai nomi scolpiti nella storia, anche magari con un solo album all'attivo.

Ed oltre alla sua longevità, il punk può vantare anche un'altra qualità non da poco, quella di essersi diffuso a macchia d'olio praticamente in tutto il mondo, generando, oltre alle due colonne inglese e americana, altri intensi focolari in Europa e non solo. Non a caso, si tratta dell'unico altro genere di origine albionica, insieme al progressive rock, ad aver trovato terreno fertile anche in Italia, dove, a partire dagli anni '80, si è creata una scuola folta e vibrante, che fa sentire la sua voce di protesta ancora oggi.

Margini, opera d'esordio di Niccolò Falsetti, racconta di questa realtà. Un gruppo hardcore di Grosseto che nel 2008, mentre cerca in tutti i modi di sfondare (o meglio, di sopravvivere) nel territorio musicale italiano, tenta di far venire un famoso gruppo americano nella loro città per un concerto.
La sceneggiatura e la messa in scena narrano, in modo semplice e con una sincerità palpabile, una storia "ai margini" in ogni sua spigolatura, geograficamente, musicalmente ed emotivamente. Il terzetto di protagonisti ricorda, aggiornato agli anni 2000, i personaggi di La guerra degli Antò di Riccardo Milani, altro cult di matrice punk che nel 1999 affrontava dinamiche molto simili, ma con uno spirito più ironico.
Falsetti firma la sua sceneggiatura con Tommaso Renzoni e Francesco Turbanti, quest'ultimo anche protagonista nel ruolo del baterista Michele e realmente un musicista punk insieme allo stesso regista, e il disagio giovanile vissuto nella rurale Maremma è presente in ogni momento, in ogni dialogo e in ogni tentativo di comunicazione fra generazioni, destinato quasi sempre a fallire. Unici momenti di distensione, quelli musicali, in cui sia i personaggi che lo spetattore possono sfogare il peso dato dal vivere in una società in cui la  musica, quella vera, è vista come il fanalino di coda, e i suoi sostenitori come zavorre.
Così è, così è stato, e così sempre sarà, specialmente per generi come il punk, come sembra volerci comunicare la scelta musicale sul finale, significativa come la partecipazione alla pellicola di un certo famoso fumettista romano...

Margini, presentato al Festival di Venezia 2022, è questo, un testamento punk da chi il punk l'ha vissuto veramente, reso ancora più sentito, ovviamente, da una colonna sonora adeguata e in larga parte italiana, compreso un brano inedito dei Pegs, band in cui Falsetti e Turbanti militano.
Una piccola perla che nonostante la produzione dei Manetti Bros. non perde la sua anima indipendente, decisamente tra i migliori film italiani dell'anno.

Dati tecnici

Regia: Niccolò Falsetti

Anno: 2022

Paese di produzione: Italia

Casa di produzione: Dispàrte, Manetti Bros. Film, Rai Cinema

Fotografia: Alessandro Veridiani

Montaggio: Stefano De Marco, Roberto Di Tanna

Musiche: Alessandro Pieravanti

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